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Noberto Pazzini, quasi un secolo dopo le parole del celebre poeta riminese Aurelio de' Giorgi Bertola, è riuscito nell'impresa ardua di 'impadronirsi di quelle mezzetinte' con la pittura, catturando con minuzia le luci rosate del paesaggio nell'ora magica del nascere del giorno e del suo volgere a sera, preferibilmente dall'alto orizzonte della natia Verucchio. Dalle colline della Valmarecchia ha rivolto il suo sguardo alla costa, dove la linea retta del mare si chiude a sud con il promontorio di Gabicce. Pazzini è riuscito magistralmente a riprodurre nei suoi quadri, da osservare con lentezza, l'incanto della terra di Romagna.